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Buoni Servizio per over 65, la Regione stanzia ulteriori risorse. Il plauso di Confcooperative

Risolta positivamente dalla Regione Puglia la questione lamentata giorni addietro dalla Confcooperative di Taranto relativa al mancato sostegno dei Buoni Servizio a decorrere dal 1 ottobre per gli anziani ultrasessantacinquenni non autosufficienti.

Infatti l’Avviso Pubblico della Regione n.857 del 15 giugno scorso subordinava per questi soggetti la possibilità di presentare istanza per l’accesso ai servizi domiciliari sostenuti dai Buoni Servizio alla disponibilità dell’Ambito Territoriale di residenza, in questo caso Taranto, di risorse rinvenienti dai fondi PAC oppure dal proprio bilancio. Ipotesi queste che nella nostra città non sussistevano. Si profilava quindi il rischio concreto della mancata assistenza a questa parte di anziani ed il conseguente licenziamento degli operatori delle cooperative sociali addetti a questo servizio. Tra le iniziative avviate dalla Confcooperative per scongiurare ciò si è rivelata di particolare importanza la richiesta di collaborazione ai Sindacati Confederali di categoria che hanno assicurato tutto il loro impegno. Infatti con la D.G.R. n.1252 del 12 settembre la Regione, su proposta dell’Assessore al Welfare, ha messo a disposizione ulteriori 14 milioni di euro e questo consentirà agli utenti over65 di presentare domanda per i Buoni Servizio per i servizi domiciliari anche in quegli Ambiti Territoriali, vedi Taranto, precedentemente esclusi. Per ragioni formali connesse alla pubblicazione della delibera e altro, rimane scoperto il periodo dal 1 al 15/18 ottobre durante il quale i servizi non saranno resi e i lavoratori non retribuiti, fatto certamente rilevante ma meno grave della assoluta mancanza del servizio e delle conseguenze in termini di licenziamenti che purtroppo si profilavano. Risalta in questa vicenda l’impegno importante a livello territoriale e regionale dei Sindacati Confederali di categoria e l’attenzione che la politica regionale ha saputo riservare ai fragili, all’occupazione delle cooperative sociali e alle loro rappresentanze, in una parola la capacità di ascolto delle persone in difficoltà e la risposta ai loro problemi, il che in una città di “sordi” riempie di speranza.